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La nascita del presidio, costituito ufficial - mente il 2 marzo 2012, è una delle pagine più belle del movimento antimafia mi - lanese. Un gruppo di studenti, venuto a conoscenza della vicenda di Lea Garofa - lo, iniziò a partecipare alle udienze per il processo che si era aperto a seguito della morte della donna. Quei ragazzi matura - rono un sentimento di prossimità, affetto e immedesimazione verso Denise, figlia di Lea e loro coetanea, che sola aveva deciso di testimoniare contro il padre e la sua fa - miglia. Indirizzarono a lei anche biglietti e lettere di solidarietà che, fece sapere la ra - gazza tramite il suo avvocato, la aiutarono a stare meglio, dandole la forza per anda - re avanti. La città di Milano prese coscien - za che non si trattava di un fatto privato, ma una vicenda che riguardava tutti. In questi dieci anni di attività il presidio ha portato avanti quell’onda di cittadinanza e partecipazione attiva, costruendo la sua attività innanzitutto attorno alla memoria di Lea e alla scelta di coraggio di Denise. La fiaccolata del 24 novembre, anniversa - rio della morte della giovane donna, è or - mai appuntamento rituale e consolidato per la città. La celebrazione prevede una serie di interventi: delle istituzioni, della cittadinanza e del mondo dell’associazio - nismo. La memoria passa anche attraverso i luo - ghi. Il presidio collabora attivamente con l’associazione “Giardini in transito” e il cir - colo Arci “LatoB” per la gestione del Giar - dino comunitario “Lea Garofalo” di viale Montello 3. Tra il 2011 e il 2012, un gruppo di cittadini si impegnò nel pensare e rea - lizzare un intervento per la riqualificazio - ne dei giardini di Viale Montello – Bastioni di Porta Volta al fine di riaprire lo spazio e restituirlo alla città. Quel gruppo di cit - tadini costituì poco dopo l’associazione “Giardini in transito”. Il Coordinamento di Libera Milano insieme al neonato Pre - sidio, iniziò a collaborare con l’associazio - ne: l’obiettivo era quello di trasformare il giardino in luogo di memoria. Il 19 ottobre 2013, dopo i funerali civili di Lea in piazza Beccaria, lo spazio fu informalmente inti - tolato alla memoria di Lea Garofalo, che insieme a sua figlia Denise, aveva abitato per diverso tempo nello stabile antistante di viale Montello 6 (luogo per lungo tem - po noto per essere uno dei fortini della ‘ndrangheta a Milano e sgomberato nel

PRESIDIO LEA GAROFALO

giugno 2012). Oggi il Giardino, intitolato ufficialmente il 20 ottobre 2020, è punto di riferimento per il quartiere, con diverse iniziative socioculturali, ed è entrato or - mai a pieno titolo tra i luoghi di memoria della città di Milano. Nel punto più alto del Parco Sempione è stata piantata anche una magnolia in ricordo di Lea. L’albero si trova proprio accanto alla Biblioteca comunale, con cui il presidio collabora per presentazioni di libri e incontri con gli autori. Ma in questi anni l’attività del presidio si è sviluppata anche attraverso l’impegno sul territorio, costruendo e mantenendo rapporti con le varie realtà che lo abitano. In particolare, l’attenzione si è concen - trata su piazza Prealpi, contesto difficile della periferia milanese, che ha visto una storica presenza della ‘ndrangheta e che è ancora legata a logiche criminali. Attra - verso la collaborazione con le scuole e le associazioni del quartiere, la piazza si sta pian piano trasformando da luogo di ille - galità e marginalità in “piazza dei diritti”. Di concerto con le associazioni del quartie - re, abbiamo convenuto sulla necessità di riappropriarci della piazza promuovendo feste, giochi in piazza, attività per bambini e adulti, momenti di memoria. Fra le varie iniziative ricordiamo la colla - borazione con Anpi-Zona 8, per la dedica in piazza di una panchina rossa a Lea Ga - rofalo, proprio di fronte alla casa in cui venne barbaramente uccisa. La panchina è stata vandalizzata e la targa bruciata per

5 volte in meno di 2 anni, provocan - do una reazione del presidio e della citta - dinanza sempre più forte e partecipata: volantinaggi, assemblee pubbliche, nuove inaugurazioni, sono state l’occasione per riabitare quello spazio e raccontare anche “un’altra storia” per la piazza. Grande emo - zione ha suscitato la piantumazione di due farnie alla presenza della senatrice Segre e dei ragazzi del quartiere. Il presidio si impegna anche nei percorsi nelle scuole e nel sostegno delle iniziative e dei progetti del coordinamento. Diverse sono state le formazioni, gli incon - tri, le testimonianze organizzati in questi anni.

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